Il Ministero della Salute ha pubblicato la tanto attesa Relazione Annuale al Parlamento sulla Celiachia (link), relativa all’anno 2023, portando alla luce nuovi dati e iniziative cruciali per la comunità celiaca in Italia. La novità più rilevante riguarda l’introduzione del concetto di Etichettatura Precauzionale (PAL), utile per migliorare la gestione della celiachia e la sicurezza alimentare, in particolare in relazione alla dieta senza glutine, un tema che vi ho spesso raccontato e che ora trova finalmente riconoscimento ufficiale su un documento relativo alla celiachia. Andiamo a scoprire insieme le principali novità.
I dati sui celiaci in Italia: un aumento costante
Al 31 dicembre 2023, in Italia i celiaci diagnosticati sono 265.102, con un incremento costante degli ultimi anni. La popolazione celiaca è prevalentemente femminile, con il 70% di donne che affrontano la sfida quotidiana della dieta senza glutine. Le regioni con il maggior numero di celiaci sono Lombardia, Lazio e Campania, e il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ha speso circa 250 milioni di euro per supportare la dieta dei celiaci, dimostrando un impegno significativo nella gestione di questa patologia.
La dieta senza glutine: linee guida e misure per la sicurezza
Il Ministero ha confermato le linee guida per gli alimenti senza glutine, suddividendo i prodotti in quattro gruppi distinti. Questi gruppi regolano l’uso della dicitura “senza glutine” in etichetta, evitando confusione per il consumatore. Un aspetto cruciale di questa pubblicazione riguarda l’indicazione di allergeni in etichetta, obbligatoria per tutti gli ingredienti, compreso aromi, coloranti e additivi.
L’etichettatura precauzionale (PAL): una grande novità
L’innovazione più importante dell’edizione appena pubblicata è la formalizzazione del concetto di Etichettatura Precauzionale (PAL), che era stato oggetto di discussione negli anni passati. Il PAL è una misura che consente alle aziende di informare i consumatori riguardo il rischio di contaminazioni non intenzionali di allergeni, come il glutine, in prodotti che potrebbero essere contaminati durante il processo di produzione. Questa etichettatura, tuttavia, è volontaria e deve essere applicata solo dopo una corretta valutazione del rischio da parte dell’azienda.
Il Ministero ha fatto chiarezza sul fatto che il PAL deve essere utilizzato solo quando le aziende non sono in grado di garantire una produzione completamente priva di contaminazioni, e non deve essere abusato, come spesso accade, per motivi precauzionali. La dicitura “può contenere tracce di…” è riconosciuta come una forma corretta di comunicazione del rischio, ma deve essere accompagnata da una valutazione concreta delle contaminazioni.
L’importanza dello screening e delle iniziative nazionali
Nel 2023, l’Italia ha fatto un passo importante verso la diagnosi precoce, diventando il primo Paese al mondo a introdurre uno screening nazionale per il diabete di tipo 1 (DT1) e la celiachia nella popolazione pediatrica. Il progetto pilota, attualmente in corso, coinvolge bambini di quattro regioni italiane e mira a individuare i soggetti a rischio di celiachia attraverso test sierologici.
Questo programma non solo aiuterà a identificare i celiaci in una fase precoce, ma ridurrà anche le complicazioni dovute a diagnosi tardive, come la crescita compromessa, l’anemia, l’osteopenia e la pubertà ritardata.
La Relazione Annuale al Parlamento sulla Celiachia, pubblicata in questi giorni, segna un’importante evoluzione nella gestione della celiachia in Italia. Con l’introduzione dell’argomento PAL e il rafforzamento dei programmi di screening, il Paese si prepara a garantire una dieta senza glutine più sicura e un monitoraggio migliore per chi soffre di celiachia. È fondamentale che tutte le persone celiache siano ben informate sulle etichette e sulle precauzioni da prendere, per fare scelte consapevoli e tutelare la propria salute.
Per maggiori dettagli sull’alimentazione senza glutine e le normative in continua evoluzione, continua a seguirci sul blog, dove approfondiremo altri aspetti di questa patologia e su come la dieta senza glutine sta cambiando per migliorare la vita dei celiaci in Italia.
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