Daas Beer: la birra senza glutine con radici antiche.

Ieri ho avuto una gradita sorpresa nel vedermi presentare il corriere con un pacchetto proveniente da Londra. Andando a curiosare all’interno, ho potuto sincerarmi della consistenza e soprattutto dell’integrità del contenuto. E’ stato un vero piacere ricevere queste due bottiglie di birra senza glutine, il cui arrivo mi era stato preannunciato da Steve, il mio contatto in Daas.

La prima cosa che mi è saltata all’occhio è stata la data impressa sull’etichetta delle birre: 1096. Questa data, che rimanda all’origine del marchio, fa immediatamente pensare ad eventi che restano impressi nella memoria di chi è appassionato della storia della birra e degli eventi ad essa collegati. Il primo episodio che mi ha fatto ricordare è stata la Prima Crociata (1096 -1099) che, secondo i dati storici a noi pervenuti, è stata occasione per venire a contatto con le spezie usate in Medioriente e che vennero portate in Europa dai Crociati di ritorno dalla guerra santa. Queste spezie vennero usate per aromatizzare le birre prima ancora che si conoscessero le proprietà del luppolo. Ma coincidenza vuole che in quegli stessi anni nascesse anche Ildegarda di Bingen (1098), futura badessa del monastero benedettino di Rupertsberg, la quale scoprì, per prima, le proprietà amaricanti, aromatizzanti e conservanti del luppolo. Quindi questa data sull’etichetta un pò mi fa sorridere e mi predispone bene verso queste birre.

Ma veniamo alle due bottigliette che ho qui al mio fianco mentre scrivo: si tratta di una Blond e di una Amber, entrambi di 6,5°, prodotte con malto d’orzo e rifermentate in bottiglia. La prima è descritta come una Strong Belgian golden beer, mentre la seconda  è una Belgian amber ale. Sull’etichetta vi sono i riferimenti della certificazione gluten free e si evidenzia che si tratta di prodotti adatti alle diete vegetariane e vegane. Inoltre vi è il marchio della certificazione biologica.

Dalle premesse mi trovo davanti a due prodotti sicuramente interessanti che hanno tutte le carte in regola per essere delle birre molto complesse. La tentazione è di aprirle subito e scoprirne le caratteristiche, ma la ragione mi dice di farle riposare per il viaggio che hanno subito e gustarle con calma nei prossimi giorni, così da poter fare un attento esame organolettico. A presto.

Cheers

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