Pocket Coffee Ferrero e Prontuario AIC: storia di un amore finito!

Il Pocket Coffee è un cioccolatino icona prodotto dalla Ferrero sin dal 1968. Io che viaggio tantissimo, trovo comodo averne sempre con me almeno un pacchetto, così da limitare al massimo le soste in autogrill per il caffè nei lunghi spostamenti.

Quando ho scoperto di essere celiaco, nel 2011, è stato uno dei primi prodotti su cui sono stato rassicurato circa l’assenza di glutine. Non aveva la scritta “senza glutine”, prevista dalle norme, ma era risaputo che i celiaci potevano mangiarlo senza problemi. La presenza del prodotto nel Prontuario AIC rassicurava chi, come me, aveva problemi di intolleranza al glutine.

Ammetto che questo cioccolatino è stato uno di quei casi che maggiormente ha destato la mia curiosità rispetto alle normative vigenti sull’etichettatura dei prodotti senza glutine e che mi ha stimolato nella ricerca fatta qualche anno fa, quando ho poi scritto un articolo sull’argomento che trovate qui.

Ma torniamo ai fatti recenti, quelli che hanno avuto al centro dell’attenzione proprio il nostro caro Pocket Coffee. L’Associazione Italiana Celiachia da qualche mese ha cambiato le regole per l’inserimento dei prodotti nel Prontuario, chiedendo ai produttori di apporre la scritta “senza glutine”, senza la quale non è possibile essere presenti nel libro. Fino a pochi mesi fa questo requisito non era fondamentale per l’inclusione, tanto da avere diversi prodotti che i celiaci mangiavamo regolarmente pur non avendo la scritta “senza glutine”, ma semplicemente perché presenti nel Prontuario stesso. Poiché questa pubblicazione non alcun valore legale per validare il consumo di prodotti senza glutine, è stata sempre ambigua questa posizione.

Cambiando le regole interne, sono usciti fuori diversi prodotti, tra cui il nostro Pocket Coffee. Essendo un cioccolatino di largo consumo, l’esclusione dal Prontuario ha subito fatto sollevare un dubbio atroce tra i suoi consumatori celiaci: “ma ora lo possiamo mangiare?”.

Da qui il caos assoluto, con quelli che si scagliano contro la Ferrero, accusata di non riportare la scritta “senza glutine”, a quelli che ragionano e dicono “se era buono prima, perché oggi non dovrebbe esserlo più?”.

Poiché non è facile descrivere tutte le fasi di questa vicenda, ho pensato di spiegare con dei disegni elementari cosa è accaduto, anche per sdrammatizzare e magari capire meglio se è il caso di continuare a mangiare il mitico Pocket Coffee!

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5 risposte

  1. Grande!!!!! Io l ho sempre mangiato e sempre continuerò a mangiarlo…ero sicura che si trattava di un problema “burocratico”

  2. Io rimango stupito che aziende così importanti e con prodotti così diffusi non si preoccupino di scrivere se il prodotto è senza glutine ovvero può contenere tracce. Questo vuoto crea molta incertezza ed imbarazzo nei consumatori. Se fossero prodotti a diffusione ristretta si potrebbe anche accettare, ma dalla Ferrero o simili proprio no. È un comportamento quantomeno incomprensibile per la gente comune.

  3. Chissà se è possibile consumare anche la nuova versione del pocket coffee Espresso to go. Qualcuno mi sa rispondere? Non faccio parte dell’Aic e non ho prontuario alcuni. Grazie

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