Pasta Barilla senza glutine: la recensione.

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Girare tra gli scaffali di un supermercato qualsiasi ed imbattersi nei pacchi di pasta Barilla con una grande scritta “Senza Glutine” in bella evidenza è una sensazione molto intrigante, soprattutto se abbassi lo sguardo verso il cartellino del prezzo e leggi €1,59 (confezione da 400g).

Impossibile rimanere indifferenti rispetto a quelle scatole, che nell’immaginario dell’italiano medio rappresentano la “pasta”. Il marchio Barilla appartiene alla tradizione culinaria italiana ed è uno dei marchi più familiari a chi abitualmente si occupa di fare la spesa in famiglia.

Vedere la scritta “senza glutine” su quelle scatole blu è un ulteriore segnale verso quello che da diversi punti di vista rappresenta un fenomeno della gastronomia dei nostri giorni, molto attenta alle intolleranze alimentari.

Dopo aver guardato (e fotografato) lo scaffale, ho preso con me due confezioni di pasta nei formati più classici: spaghetti e penne rigate. Tornato a casa ho rimandato il programma della cena che avevo in mente e mi sono messo subito all’opera per capire cosa ci fosse in quella scatola blu e verde (devo dire che è lo stesso verde di Nonsologlutine!).

Decido di provare gli spaghetti, uno dei formati più critici nel senza glutine, utilizzando come condimento dei pomodorini del piennolo, caratteristico pomodoro del Vesuvio, che va consumato senza una eccessiva cottura, quasi a “crudo”.

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Prima di aprire il pacco per prendere gli spaghetti necessari, leggo la composizione degli ingredienti e mi rendo conto che si tratta di una pasta di mais (65% bianco, 29,5% giallo) con una bassa percentuale di riso (5%). Cottura consigliata 10 minuti.

Nel frattempo che si cuoce la pasta riscaldo il pomodorino del piennolo con un filo di olio extravergine di oliva e qualche foglia di basilico. Finita la cottura degli spaghetti è venuto finalmente il momento di condirli e metterli nel piatto, con il risultato finale che si vede nella foto.

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Ed ecco la prova della forchetta tra gli spaghetti, con questi ultimi che si avvolgono perfettamente intorno alla posata. L’assaggio è sorprendente, con una perfetta tenuta della cottura, nonostante il tempo passato tra composizione del piatto e successivo “book fotografico”. Al palato il gusto è molto ben bilanciato, senza nessuna prevalenza da parte del mais che, utilizzato in grande percentuale nella qualità bianca, non influisce neppure nella colorazione, cosa che accade molto spesso nella pasta di mais.

Il piatto di spaghetti è finito rapidamente e con grande piacere ho assaporato questo piatto di pasta che non ha nulla da invidiare a quella con glutine. Dello stesso parere sono state le altre persone che mi hanno accompagnato in questa prova (tutti “glutinosi”), alcuni dei quali si sono meravigliati nello scoprire che una pasta di mais potesse avere un gusto così interessante e poco distante da quella realizzata con il grano duro.

Credo che Barilla con questo prodotto abbia fatto centro, soprattutto se manterrà il prezzo finale al pubblico. Riuscire ad avere un prodotto così interessante ad un prezzo di poco superiore a quello della pasta “normale” è una conquista per il consumatore che, per necessità o per scelta personale, mangia prodotti senza glutine.

Sembra quasi impossibile che si possa realizzare un prodotto senza glutine alla portata di tutti. Ma forse l’anomalia non è di Barilla. Magari la vera anomalia è la stortura del mercato del senza glutine a cui siamo abituati, dove è possibile trovare, proprio nel settore pasta, prezzi raddoppiati tra la grande distribuzione e negozi convenzionati (farmacie incluse). Ma questa è una faccenda più complessa che probabilmente merita una riflessione a parte.

Intanto rallegriamoci della presenza di questo tipo di prodotto sugli scaffali dei supermercati, nella speranza che sia l’inizio di una nuova era nella produzione di alimenti senza glutine “acquistabili” da tutti con i propri soldi, così da poter determinare le corrette scelte di mercato, dove si premia il gusto e la qualità senza sentirsi obbligati a comprare prodotti “sopravvalutati”.

Buon Appetito

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4 risposte

  1. anke io ho provato questa pasta è buona e mi piace anke il prezzo ma la cosa più bella è poter prendere la stessa marca ke uso per la mia famigla; però mi hanno messo una pulce nell’orecchio dicendomi ke la quantità di glutine presente in questa pasta è superiore a quella permessa! sarà vero? qualcuno può rassicurarmi?? bohhhhh!!!

    1. Purtroppo la concorrenza spesso non viene fatta migliorando i prodotti ma denigrando gli altri. Se una pasta viene venduta con la dicitura senza glutine vuol dire che ha meno di 20 ppm. Se non fosse così avrebbero già preso dei provvedimenti e tolta dal mercato.

  2. Senza glutine si ma anche con “Emulsionante: Mono e Digliceridi degli Acidi Grassi” che bene non fanno. Direi quindi innovazione pari a zero. Speriamo che l’olio di palma insegni qualcosa a queste grosse multinazionali.

    1. Certo, mono e digliceridi non sono di certo ingredienti salutistici. Per fortuna esistono in commercio prodotti interessanti che ne fanno tranquillamente a meno

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